27 novembre 2024

Le Responsabilità nell'Adozione degli Animali


L'adozione di un animale è un momento emozionante e gratificante per molte persone, ma adottare significa soprattutto assumersi un impegno serio e delle responsabilità importanti.

Lo si dovrebbe fare con l’idea di aiutare un individuo in difficoltà, non con quella di soddisfare un proprio desiderio.

Ci sono tantissimi animali abbandonati, o vittime di sfruttamento e di maltrattamento, che hanno un estremo bisogno di trovare una casa e una famiglia che li accolga e si prenda cura di loro. I cani e i gatti che non vengono adottati vivono una vita misera e deprimente in canile o in gattile, o per strada, finendo vittima di aggressioni, incidenti, fame, malattie, soli e senza un riparo. O peggio, nel caso degli animali usati nei laboratori di vivisezione o nell’industria alimentare, vengono brutalmente uccisi dopo una vita di sfruttamento. Per questo adottare è importantissimo. Tuttavia è necessario essere consapevoli che adottare un animale significa assumersi un impegno che dura per tutta la sua vita, dedicando cure e attenzioni costanti.

Può risultare impegnativo: è necessario essere pronti a mettere da parte i propri interessi per soddisfare quelli dell’animale adottato. Ad esempio, soprattutto i cuccioli, possono sporcare e danneggiare la casa e gli arredi, possono ammalarsi o avere esigenze alimentari particolari.
Possono legarsi emotivamente a qualcuno e soffrire per la sua assenza. Occorre fare attenzione ai botti di capodanno che possono terrorizzare gli animali, alle temperature troppo basse d’inverno o troppo alte d’estate, alle vacanze, ai traslochi e ad altre circostanze che vanno sempre gestite tenendo conto degli animali che vivono con noi.

Prima di adottare un animale occorre assicurarsi di essere in grado di soddisfare tutte le sue necessità, non solo dal punto di vista finanziario e degli ambienti, ma anche del tempo e delle energie da dedicare.

E’ quindi importante informarsi sulle caratteristiche e sui bisogni relativi alla specie prima di procedere con l’adozione.

Benché ogni specie abbia certe caratteristiche tipiche, anche tra conspecifici ogni individuo è diverso e può avere necessità e caratteristiche particolari.

Gli animali tendono ad affezionarsi ai loro tutori, e avranno quindi bisogno che quell’affetto venga ricambiato, sentendosi parte della famiglia. Ma non tutti si affezionano. A prescindere dalla specie di appartenenza, non si deve pretendere che l’animale mostri affetto o attaccamento.

Gli animali non hanno doveri nei nostri confronti, noi verso di loro invece sì. Non dobbiamo pretendere riconoscenza da parte degli animali che adottiamo. L’adozione è una scelta d’affetto e d’aiuto disinteressato.

Occorre anche tenere conto dei bisogni emotivi e sociali dell’animale:
se ha già dei legami non vanno spezzati, mentre se avrà bisogno di convivere con altri individui della sua specie occorrerà adoperarsi per creare una condizione di vita che soddisfi questa esigenza.

Idealmente l’adozione non dovrebbe essere una scelta a senso unico, bensì una scelta consensuale e reciproca. Tuttavia realisticamente un animale non-umano non può scegliere e comunicarci chiaramente le sue preferenze, e anche potendo, difficilmente avrebbe molte opzioni. Ciononostante prestiamo anche attenzione ai loro desideri e alle loro reazioni in merito alla nostra scelta di adottarli.

L’adozione è un rapporto di custodia e di tutela, determinato dal fatto che gli animali che hanno bisogno di essere adottati, da soli, non sono in grado di sopravvivere e di evitare tragiche conseguenze. In questo senso, purtroppo, non può essere un rapporto alla pari. Ciononostante dobbiamo cercare, per quanto possibile, di rispettare i loro interessi e di comprendere i loro bisogni e desideri.

Quando si adotta un animale bisogna sempre cercare di equilibrare la necessità di gestirli e di tutelare la loro sicurezza, con il rispetto dei loro desideri e del loro diritto di libertà, senza farsi prendere la mano con le imposizioni per non rischiare di ricadere in una mentalità di dominio e di subordinazione.

L’idea di “educazione” dell’animale è fortemente soggetta a pregiudizi specisti e ad una mentalità di questo tipo. Quindi l’educazione va bene quando è strettamente e realmente necessaria per la sua sicurezza e per la sostenibilità della convivenza, ma senza prevaricazione e ovviamente senza violenza, stando attenti a non assumere una mentalità da padrone del tipo “l’animale deve ubbidirmi a prescindere”, “l’animale deve compiacere i miei desideri”.

Prima di pensare che sia il suo comportamento a dover essere modificato, interroghiamoci sulla possibilità di cambiare il nostro di comportamento.

A volte un comportamento problematico degli animali che vivono con noi è la manifestazione di un disagio o di un bisogno insoddisfatto. Spesso il problema si risolve senza intervenire direttamente sul comportamento dell’adottato ma cambiando qualcosa nell’ambiente o nel nostro comportamento.

In ogni caso dobbiamo sforzarci di capirli e rispettare per quanto possibile la loro natura e le loro caratteristiche individuali.

Gli animali che hanno bisogno di una casa e di una famiglia sono tantissimi: non solo quelli abbandonati nei gattili e nei canili, ma anche quelli salvati dalla vivisezione come topi, ratti, cavie e conigli, o animali salvati dai macelli e da altre forme di sfruttamento.

Ovviamente saranno necessari strumenti e risorse specifiche per ognuno di questi casi.

Tutti questi animali sono tanti perché vengono fatti riprodurre da allevatori o da gente irresponsabile, ma anche a causa dell’abbandono e del randagismo, soprattutto per quanto riguarda cani e gatti.

Non si deve comprarli mai per non farne nascere altri che farebbero una brutta fine e per non privare di una casa e di una famiglia animali già esistenti i quali hanno un estremo bisogno di essere adottati. Per gli stessi motivi non si deve assolutamente farli riprodurre o lasciare che si riproducano.

La sterilizzazione di uccelli, rettili e pesci è molto rischiosa, per cui la riproduzione di questi animali (quando non sono già sterili di natura) dovrà essere impedita in altri modi, ad esempio attraverso la separazione dei sessi, o la distruzione e la sostituzione delle uova appena deposte con uova finte, ma nel caso dei mammiferi la sterilizzazione è fondamentale e non danneggia affatto il loro benessere. Al contrario, riduce stress, aggressioni e incidenti, e in alcuni casi riduce anche l’incidenza di malattie come i tumori. Non è vero che i cani, o gli animali di altre specie, hanno la necessità di fare almeno una cucciolata. Si tratta di una falsa credenza.

A volte gli animali vengono lasciati liberi di uscire, in particolar modo i gatti.
Questo andrebbe evitato tutte le volte che è possibile perché possono facilmente farsi del male o farlo ad altri animali. Occorre considerare che i gatti, così come gli animali di altre specie, sono generalmente abitudinari, quindi si abituano a stare dentro casa. Meglio soddisfare il loro bisogno di gioco, di stimoli, di scoperta e di libertà in altri modi, cercando di offrire loro spazi più grandi e maggiori stimoli possibile. Spesso i gatti che vivono all’aperto vengono investiti dalle auto, o finiscono vittime di altri tipi di incidenti o di aggressioni, inoltre uccidono animali selvatici, il che è pericoloso per la loro salute e dannoso per l’ambiente, oltre che ingiusto da parte nostra permetterlo. Stando all’aperto sono anche maggiormente esposti a malattie e parassiti.

Qual’è il modo migliore di comportarsi per quanto riguarda i parassiti senzienti (pulci, zecche, zanzare, tafani)?
Difficile dirlo con certezza.
Sicuramente non possiamo lasciare che gli animali che ci siamo impegnati ad accudire e proteggere siano danneggiati dai parassiti.
Dobbiamo prima di tutto prevenire con antiparassitari ed evitare le situazioni più a rischio, ma dobbiamo anche intervenire rimuovendo i parassiti qualora questi attaccassero.
Contrariamente alle pulci e alle zecche, le zanzare e i tafani non hanno la necessità di succhiare sangue per sopravvivere, ma solo per riprodursi (e lo fanno esclusivamente le femmine).
Per rimuovere le zecche non è necessario ucciderle, anzi, l’estrazione non può essere fatta a caso ma deve essere fatta in un certo modo (che è possibile imparare da un veterinario) proprio per non danneggiare l’organismo del parassita e di conseguenza anche l’animale ospite.

Sia che si tratti di un animale che vive con noi, sia che si tratti di un rifugio, abbiamo il dovere di fare tutto il possibile per impedire che gli animali sotto la nostra custodia vengano aggrediti o danneggiati, anche da parte degli animali selvatici che vivono liberi nell’ambiente. Viceversa, abbiamo anche il dovere di impedire che siano loro ad aggredirli e a danneggiarli.

Quando accogliamo un animale nella nostra casa o in un rifugio, ci assumiamo l’impegno di proteggerlo (oltre che di impedire che faccia del male ad altri animali), quindi abbandonarlo, trascurarlo o lasciare che predi o venga predato è un comportamento grave e senza alcuna giustificazione.



Opuscolo di AgireOra Edizioni con informazioni utili su come prendersi cura dei gatti:
 
Volantino di AgireOra Edizioni che spiega perché è importante la sterilizzazione dei gatti:
 
Sito di AgireOra Network con informazioni sulla cura di topi, ratti, conigli, gerbilli, criceti e tartarughe: