30 dicembre 2022

Come Affrontare lo Sconforto e il Senso di Impotenza

Quando iniziamo a renderci conto delle ingiustizie verso gli animali, l’empatia che abbiamo verso di loro, l’indifferenza della società e il senso di impotenza possono suscitare in noi profondo sconforto.

Alcune persone non vogliono affrontare la realtà dello sfruttamento e della crudeltà sugli animali proprio perché temono e rifuggono questa sensazione, ma dobbiamo considerare che la nostra sofferenza, per quanto spiacevole possa essere, non è nulla paragonata a quella che sono costretti a subire gli animali.

In realtà la maggior parte delle persone vegane e antispeciste hanno un approccio distaccato e spensierato alla questione.
Questa è sicuramente una reazione preferibile ma spesso è accompagnata da una mancanza di stimolo ad agire in difesa degli animali.

Per poter fare attivismo è necessario essere motivati. In questo deve per forza rientrare un grado più profondo di consapevolezza degli aspetti negativi della situazione.

Certo, l’ideale sarebbe quello di essere motivati ad agire senza dover vivere emozioni così negative ma in un certo senso è un bene provarle purché siano gestibili e non diventino problematiche nella nostra vita, senza contare che troppo sconforto può avere l’effetto opposto, quello di renderci incapaci di agire bene!

Come fare allora a sentirci meno sconfortati e magari più motivati ad agire in difesa degli animali allo stesso tempo?

Una parte importante di questo senso di abbattimento è l’idea di essere impotenti di fronte alle violenze sugli animali, ma devi sapere che non sei così impotente come forse credi.

Anche se il tuo pensiero e le tue azioni appaiono come una piccola luce nelle tenebre, questa luce non deve spegnersi perché non è insignificante come sembra.

Ci sono tanti modi per agire e diverse ragioni inconfutabili per cui le nostre azioni portano ad un risultato concreto.

Il cambiamento è già in atto nella società. Alcuni traguardi sono già stati raggiunti, questo è innegabile.

Non bisogna però sminuire le difficoltà per non rischiare di avere aspettative troppo alte. E’ necessario piuttosto inquadrare realisticamente il cambiamento in atto e provare a comprendere la vera efficacia delle iniziative.

Con le nostre azioni, anche piccole ma ben fatte, possiamo impedire che venga inflitta sofferenza estrema e morte ad un certo numero di animali.

Un solo individuo salvato può sembrare poca cosa se paragonato all’enorme numero di animali torturati e uccisi ma per quell’individuo fa tutta la differenza del mondo.

Anche se l’umanità non diventasse mai vegan salvare il maggior numero di individui possibile rimarrebbe ugualmente importante. Se fossimo al loro posto non vorremmo forse essere salvati da una vita d’inferno e da una morte orribile a prescindere dalla vittoria totale del veganismo? Ogni animale salvato è una vittoria!

Tu puoi fare la differenza per alcuni animali, e puoi collaborare per fare la differenza per tutti. Questo dovrebbe riempirti di entusiasmo perché hai la possibilità di fare qualcosa di enorme valore, qualcosa di estremamente positivo e importante nel corso della tua vita.

Purtroppo la crudeltà sugli animali esiste, viene messa in atto a prescindere dalla tua presenza. Quando leggi di una notizia negativa o approfondisci un argomento in merito allo sfruttamento degli animali prova a guardare a questa cosa come ad un’opportunità per fare del bene più che come ad una tragedia angosciante. Prova a dare per assodato il fatto che in questo mondo esiste uno sfruttamento dei non umani di estrema gravità ed enormi proporzioni e concentrati sulle cose buone che hai fatto e che puoi fare per migliorare la situazione.

Guardare le cose dal punto di vista positivo contrasta il senso di abbattimento e ci permette di avere più forza per agire in difesa degli animali. Un ottimismo realistico ci fa sentire meglio e ci incoraggia ad agire in modo continuativo.

Allo stesso modo trasmettere questo ottimismo ad altre persone le incoraggia ad agire a loro volta.
Essere autenticamente positivi attira maggiormente l’interesse altrui rendendo più accattivante e desiderabile diventare vegan e attivista per gli animali.

Contrariamente all’essere vegan, fare attivismo non è un dovere ma è comunque di estrema importanza.

Esistono moltissimi modi per aiutare gli animali, dai più impegnativi ai più facili. Se questo è ciò che vuoi fare ma al momento hai serie difficoltà non abbandonare l’idea piuttosto posticipa quei tipi di attivismo più impegnativi e prova a dedicarti a quelli più semplici come ad esempio apporre locandine sulle bacheche pubbliche, distribuire volantini nelle cassette delle lettere, condividere iniziative e informazioni sui social network oppure sostenere rifugi per animali e associazioni animaliste corrette e affidabili. Questo approccio sarà sicuramente d’aiuto anche a te.

Se in un certo periodo sei più vulnerabile, evita di guardare video e immagini di violenze sugli animali. Distraiti e porta la tua attenzione altrove.

Se il tuo intento è quello di aiutare gli animali fai però attenzione a non adagiarti sugli allori e a non finire in una spirale di scuse e di procrastinazione. Non perdere di vista il punto, cioè quanto è importante la questione della crudeltà sugli animali.

In ogni caso se stare male non serve a nessuno non c’è motivo di stare male. Cercare di non soffrire per le ingiustizie su cui non abbiamo nessun controllo è giusto. Non c’è nulla di sbagliato nella ricerca del proprio benessere se per ottenerlo non si commettono ingiustizie. Ciò di cui gli animali hanno bisogno non è la tua sofferenza ma la tua azione.

Agire per gli animali probabilmente avrà come effetto collaterale quello di aiutarti ad affrontare lo sconforto e farti sentire utile. Questo non deve essere il motivo per cui fare attivismo ma solo un eventuale beneficio aggiuntivo nonché una necessità per rendere sostenibile il tuo lavoro.

In futuro per varie ragioni (soprattutto legate alla sostenibilità ambientale e ai vantaggi delle innovazioni tecnologiche) saranno sempre meno gli animali allevati e la crudeltà su di loro sarà percepita sempre meno come una cosa normale e accettabile.

Tutto questo non genererà automaticamente una cultura del rispetto degli animali ma, a quel punto, questa cultura potrà essere sviluppata e diffusa molto più efficacemente.

Ci sono motivi reali per essere ottimisti.
Più che di “se" si tratta di “quando” e dal quando dipende la vita di molti di loro. Prima accadrà, meno vittime verranno create.

Per suggerimenti sull’attivismo e per partecipare alle iniziative per gli animali di AgireOra visita:
www.agireora.org