Il veganismo è la filosofia e il modo di vivere che cerca di escludere, per quanto possibile e praticabile, tutte le forme di sfruttamento e di crudeltà verso gli animali.
Non si tratta solo di un modo di vivere, ma è anche e soprattutto, una posizione filosofica.
Pur non essendo esattamente la stessa cosa, il veganismo è strettamente legato all’antispecismo.
Come movimento, il veganismo e l’antispecismo agiscono assieme per i diritti degli animali e per la loro liberazione dallo sfruttamento umano. Col termine ‘animali’, ovviamente, si intendono tutti gli esseri senzienti esclusi gli esseri umani.
Il veganismo e l’antispecismo sono entrambe posizioni etiche.
Attenzione, etiche, non politiche. Benché etica e politica abbiano diversi punti di congiunzione, non sono la stessa cosa ed è importante distinguerle.
L'etica indaga sul giudizio di “giusto" e “sbagliato” nei confronti di scelte e comportamenti, mentre la politica indaga l'organizzazione sociale. Perciò, mentre una posizione è politica quando si riferisce ad un modello socioeconomico, una posizione è etica quando riguarda un giudizio morale.
Veganismo e antispecismo non sono posizioni politiche. Non sono di destra, di sinistra, di centro, autoritariste, libertariste, conservatoriste o progressiste.
Per una persona vegana essere crudeli verso gli animali è eticamente sbagliato, mentre per una persona antispecista è eticamente sbagliato discriminare sulla base dell’appartenenza di specie. Nient’altro che questo.
Contrariamente a quanto si può pensare, neppure le discriminazioni verso umani appartenenti a determinate categorie, e l’opposizione ad esse, hanno una connotazione politica: non é la politica in sé a schierarsi filosoficamente sul tema delle discriminazioni. Questo è solo qualcosa che è avvenuto socialmente, determinando una convinzione sbagliata a riguardo.
L’opposizione ad una discriminazione è sempre una posizione etica, non politica. Questo perché una tale posizione non implica un ideale socioeconomico ma un giudizio morale: discriminare è eticamente sbagliato. L’antispecismo è una posizione etica come lo è l’opposizione a tutte le discriminazioni.
Esistono persone e gruppi che vogliono dare una connotazione politica all’antispecismo. Di fatto si tratta di una strumentalizzazione politica di questo movimento.
Una delle scelte più sbagliate che si possano fare, non solo dal punto di vista logico ma anche per le sue conseguenze. Oltre a fare confusione, così facendo si crea divisione e questo non può che danneggiare e indebolire il movimento antispecista sprecando preziose opportunità per i non umani che ne faranno le spese. Oltre a danneggiare la sua comprensione, dare all’antispecismo una connotazione politica non fa che inibire la sua diffusione poiché coloro che sostengono posizioni politiche diverse tendono così ad evitare di prendere in considerazione la possibilità di diventare vegane e antispeciste, oltre che di prendere attivamente parte al movimento.
Analogamente a chi è a favore dell’antispecismo politico, esistono gruppi di persone che sostengono che essere vegan o antispecisti non possa prescindere dall’essere a favore o contro l’avere figli; altre sostengono che l’essere vegan o antispecisti non possa prescindere dall’ateismo o da credenze religiose o spirituali.
Immagina quanti vegani e antispecisti si sentirebbero esclusi e quante persone in meno si avvicinerebbero a queste idee se il veganismo e l'antispecismo prendessero posizione su questi temi. Pensi che dare una connotazione politica all’antispecismo sia una scelta più opportuna e meno dannosa?
Che venga fatto in modo chiaro ed esplicito, o che si tratti di metodi più sottili e nascosti,
ogni strumentalizzazione politica (ma anche di altra natura) va respinta!
Non esiste una posizione politica più antispecista di altre.
Sia il veganismo che l’antispecismo sono compatibili con qualunque orientamento politico.
Di fatto esistono vegani e antispecisti di ogni orientamento politico e, che piaccia o meno, continuerà ad essere così.
Dare una connotazione politica all’antispecismo potrà solo rallentare la sua diffusione senza convincere nessuno ad adottare alcuna posizione politica.
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