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07 settembre 2023

Fattori e Dinamiche Dietro la Scelta Vegan

In base a cosa le persone scelgono o meno di diventare vegane?

 

Si tratta di un tema estremamente complesso e difficile da esplorare.

Se potessimo sapere con esattezza cosa spinge le persone a diventare vegan, forse saremmo in grado di massimizzare quei comportamenti e quelle strategie per stimolare sempre più gente a fare questa scelta, salvando così un gran numero di animali. Purtroppo, tutto ciò che possiamo fare è discutere ipotesi e analizzare comportamenti e testimonianze cercando di capire quale sia il modo migliore di interpretarle.

 

Il processo che porta alla scelta vegan non è uguale per tutti. Per ognuno possono essere coinvolte dinamiche e fattori differenti. Perciò dobbiamo fare attenzione a non presumere che per le altre persone lo sviluppo di questa consapevolezza sia necessariamente simile a quello che è stato il nostro.

 

Anche se di solito la decisione di diventare vegan avviene in un momento preciso, quasi mai viene maturata in modo improvviso ma si tratta di un’elaborazione graduale che non di rado richiede almeno un minimo di impegno e di lavoro su sé stessi, sui propri modi di pensare oltre che sulle proprie abitudini.

 

Tra le possibili spinte verso la scelta vegana c’è sicuramente il venire a conoscenza più da vicino della realtà dello sfruttamento degli animali negli allevamenti o nei macelli, di solito grazie ad iniziative per i diritti animali; più raramente per esperienza diretta, o attraverso conoscenti vegani. Particolare efficacia sembrano avere i video di investigazioni all’interno di allevamenti e macelli. A volte a fare la differenza è il semplice incontro con un animale della stessa specie di quelli sfruttati negli allevamenti, ad esempio in un rifugio, o persino online. Secondo qualche testimonianza, il fattore determinante è stato l’aver sviluppato un rapporto di amicizia con un animale domestico.

 

Talvolta, aver adottato un’alimentazione 100% vegetale per motivi estranei al veganismo, come quelli che riguardano la salute e l’ambiente, può avvicinare alla filosofia vegan, e i benefici per gli esseri umani, sia individuali che collettivi, possono contribuire a difenderla e ad avvalorarla.

 

In certi casi, ad avvantaggiare nell’aumento di consapevolezza che porta a questa scelta possono esserci alcune doti naturali particolarmente spiccate o che sono state sviluppate nel tempo, come l’empatia verso gli animali, l’intelligenza morale e l’indipendenza intellettiva ed emotiva dalle altre persone e dalla società.

 

L’empatia certamente ha un ruolo importante, ma non è l’unico fattore, né necessariamente quello preponderante. È paradossale, ma esistono persone con una forte empatia verso gli animali, anche quelli sfruttati negli allevamenti, che però non sono vegane.

 

La scelta vegan è una scelta etica e l’etica non si basa sulle emozioni ma sulla logica e sulla ragione. Tuttavia l’intelligenza non è un fattore determinante quando si tratta di differenze tra chi sceglie di diventare vegan e chi no, se non altro perché non si tratta di ragionamenti etici complessi ma è qualcosa di semplice, a cui possono arrivare praticamente tutti gli esseri umani.

 

In alcuni casi, ad avvantaggiare in questa scelta possono essere la curiosità e la tendenza a riflettere e a fare introspezione, o ad approfondire e a mettere in dubbio le cose. Eppure anche in questo non sembrano esserci particolari differenze tra vegani e non vegani.

 

Per quanto riguarda le dinamiche coinvolte, un’ipotesi si basa sull’idea che si diventa vegan quando si raggiunge una consapevolezza sulle ingiustizie nei confronti degli animali tale per cui sarebbe insopportabile fare altrimenti.

 

Un’altra ipotesi sostiene che tutti, prima di diventare vegani, affrontiamo occasioni in cui ci interroghiamo sulla questione, opportunità dalle quali può nascere una maggiore consapevolezza sul tema. La scelta vegan dipenderebbe quindi da come la persona sceglie di affrontare i propri dubbi, con le risorse che ha in quel momento.

 

Ovviamente la realtà potrebbe essere diversa per ognuno, potrebbe trattarsi di una combinazione di entrambe le dinamiche, o potrebbe non essere nessuna delle due… Probabilmente è impossibile saperlo con certezza.

 

Per arrivare a capire cosa spinge a diventare vegani può essere d’aiuto soprattutto chiedersi da dove derivano le resistenze a diventarlo.

 

Ciò che fondamentalmente crea un terreno fertile per le ingiustizie verso gli animali (come del resto per qualunque ingiustizia) è la tendenza a percepire il mondo in modo egocentrico, a non riconoscere la gravità della violenza e della sofferenza, e a fare scelte egoiste anche quando sono eticamente sbagliate e ne siamo consapevoli.

 

La dinamica più frequente è quella dell’autoillusione, ovvero il cercare scuse o inventare storie false, ma credibili almeno per sé stessi, allo scopo di non sentirsi in errore o in colpa, e per non doversi fare carico di cambiare idea, ammettere gli sbagli, e impegnarsi a ricercare la verità.

 

Si finisce così per ignorare sistematicamente la questione, anche negando l’evidenza. D’altronde ci sono tante scuse preconfezionate a disposizione.

 

In realtà molto avviene senza esserne pienamente consapevoli.

A volte si sceglie di non approfondire, o si ha un approccio superficiale alle tematiche, a prescindere dalla loro importanza e gravità, solo per pigrizia, per abitudine e per mancanza di motivazione.

 

Tra i fattori che aiutano le persone a tenere la testa sotto la sabbia sono particolarmente evidenti la separazione tra i prodotti e gli animali da cui provengono, e il fatto che allevamenti e macelli sono nascosti alla vista delle persone.

 

Ma a creare resistenze alla scelta vegan sono soprattutto i condizionamenti sociali interiorizzati che riguardano il carnismo, lo specismo ed eventuali pregiudizi sui vegani e sull’alimentazione vegana.

 

Tra gli altri fattori che creano resistenze potrebbero rientrare:

 

la tendenza ad accettare in modo automatico ciò che è comune e familiare;

le influenze sociali che portano ad omologarsi per desiderio di approvazione;

l’idea che se una posizione è popolare e diffusa allora è giusta, altrimenti è sbagliata;

il desiderio di credere che la realtà non sia troppo brutta, e che le persone e la società non siano troppo ingiuste;

l’idea che essere vegan sia difficile e non ne valga la pena;

i gusti e la dipendenza mentale per i prodotti animali;

la paura di scoprire una realtà orribile, di sentirsi in colpa o in errore, di fallire nel proprio intento di diventare vegan, di perdere il proprio senso di moralità e sentirsi disorientati, di essere in contrasto con la società, di avere svantaggi economici, pratici o sociali, o ancora di compromettere la propria salute.

 

Per aiutare gli esseri umani a diventare vegan e salvare animali da una vita d’inferno e una morte atroce l’attivismo gioca un ruolo cruciale. Non tutte le persone raggiunte adotteranno la scelta vegan, ma nel corso delle generazioni si avanzerà sempre più in questa direzione. È importante ricordare che quasi nessuno diventa vegano dopo aver ricevuto il primo input. Le persone che sono aperte a diventarlo hanno bisogno di ricevere una varietà di informazioni e di stimoli differenti per poter compiere in autonomia e con convinzione questa scelta.

 

 

 

Il metodo dei 10 punti per comprendere l'efficacia della diffusione della scelta vegan - AgireOra

https://www.agireora.org/attivismo-animali/metodo-10-punti-attivismo-vegan-3164.html


Approfondimento:

Ipotesi sulle Resistenze alla Scelta Vegan